2023, Roma
Il Laboratorio, Via del Moro, 49
Un passaggio nel paesaggio
dal 21 al 26 novembre 2023 – orari 11:00-13:00 / 15:30-19:30
Il ricordo è, talvolta, una nostalgica e disperata pretesa di eternità [cit.]
Ricordo la prima gita “fuori porta” sul finire della pandemia, la voglia di boschi verdi, di cieli striati da una leggera coltre di nuvole. Per intenderci: non esattamente il bisogno di ritrovare un territorio geograficamente delineato, ma, piuttosto, il desiderio di recuperare una rinnovata suggestione visiva del paesaggio che, nell’avanzare, dai vetri dell’auto potesse insinuarsi nel mio sguardo diventando così memoria e ispirazione di una mia non frequente tematica.
Poiché confesso di aver, solo raramente, avuto lo spirito del turista desideroso di fermare la mente su nomi, luoghi e storia di quello che – per fare un esempio – compare oltre l’arco di entrata di un borgo, sarà forse più facile comprendere come, osservando quel che ho intorno, io lasci più spesso colpire la mia attenzione da immagini e dettagli non esattamente “da cartolina”.
L’esposizione che ho, oggi, il piacere di presentare è quindi composta da una serie di paesaggi – raccolti nel tempo – che semplicemente per una mia attitudine artistica personale ho un gran parte preferito concepire come “animati”. Questi lavori, in principio “sollecitati dal reale” si manifestano, qui, “virati da una più intima suggestione” mostrando, quindi come il modo di osservare i luoghi nei loro colori sono quelli nei quali ritrovo la memoria del vissuto.
Al di là delle apparenti diversità nella rappresentazione pittorica compresa tra i due concetti di “scena naturale (landscape)” e “scena psichica (mindscape)” sarà evidente anche a chi guarda che un lago è comunque un lago, uno scoglio è uno scoglio, un bosco è un bosco i cui silenzi e maestosità sono sempre lì, pronti ad accompagnare il nostro breve passaggio.
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