L’artista di recente ha affiancato un rinnovato valore del segno lasciato dal collage, esso affiora dal testo pittorico come traccia di un percorso, come evidenza indispensabile per misurare lo spazio, come guida che facilita l’ingresso nell’intricata trama di schermi luminosi, strutturati da velature del colore, cadenzate da minimi passaggi dei toni. Velature che Paolo Bigelli ha reso, nei lavori recenti diluendo il colore, sfumando i contorni delle forme, delle figure, proprio di un Paesaggio, di un habitat acquoso, abitato da elementi cellulari, da particelle organiche, di vita, insomma. È uno spazio dell’universo che penetra l’immaginario dell’artista, lo invade, prolungando maggiormente quella visione interiore delineatasi nel pensiero quale espressione di libertà.
Più che organizzata sui ritmi sonori del colore, la trama procede distendendosi in un avvolgente silenzio acquatico tonale.
Bruno Marrocco
Lascia un commento